
Scopriamo che cos’è il patrocinio gratuito
La parola patrocinio indica precisamente l’attività di assistenza e rappresentanza che svolge l’avvocato durante il giudizio. Ma cos’è il patrocinio gratuito?
Come in molti altri ordinamenti giuridici, anche nel nostro sistema è prevista la possibilità di farsi assistere da un legale, e quindi di usufruire del patrocinio gratuito, nel caso in cui non si abbia la possibilità economica per coprire i costi del processo. In questo caso specifico lo Stato si addosserà le spese legali. Proprio per questo motivo usare la definizione di gratuito associata al patrocinio è una terminologia impropria, visto che sarà proprio lo Stato a permetterci di difendere i nostri diritti pagando l’onorario dell’avvocato.
I presupposti del patrocinio gratuito
La possibilità di richiedere il patrocinio gratuito può essere accettata solo per l’assistenza legale e la difesa durante un processo e non per altro. Quindi se volete ricorrere a questa soluzione per delle consulenze, per far studiare degli atti o dei consigli legali lasciate perdere. Queste attività non sono comprese nei servizi del patrocinio gratuito, e quindi dovrete pagare l’onorario dell’avvocato per la consulenza. Tra tutti coloro che hanno la possibilità di richiedere il patrocinio legale a carico dello Stato rientrano sia i cittadini italiani che quelli stranieri regolarmente residenti in Italia. Devono essere presenti su suolo italiano dal momento in cui è accaduto il fatto o è stato istruito il processo. Altri soggetti che possono essere ammessi al patrocinio gratuito possono essere anche apolidi ed associazioni non a scopo di lucro.
Lo Stato però ha fissato un limite di reddito che è un requisito fondamentale per richiedere la gratuità del patrocinio. Secondo questa limitazione il reddito annuo di chi richiede questo servizio non deve superare gli 11.494 euro. Va inteso però che in questo caso particolare con reddito ci si riferisce a tutte le entrate derivate da:
- lavoro dipendente
- lavoro autonomo
- lavoro irregolare
- lavoro occasionale
- pensione
- assegni di mantenimento
- aiuti economici statali o di altre associazioni
Detto questo, oltre a dover rientrare in queste tipologie, il reddito richiesto per il patrocinio gratuito è inteso come la somma di tutti i componenti della famiglia di chi lo ha richiesto. Ovvero tutti i familiari che convivono con il richiedente e sono legati a lui da una relazione di parentela o affettiva purché stabile. Ci sono casi in cui la soglia di reddito viene innalzata di circa mille euro, solitamente nelle cause penali. Pertanto il patrocinio gratuito può essere concesso per tutte le tipologie di processo, ma non solo. Infatti possono usufruire di questo servizio indagati, imputati, condannati, coloro che si costituiscono parte civile in un processo, ma anche il responsabile civile o chi è civilmente obbligato ad una pena in denaro.
Ma in pratica come si richiede il patrocinio gratuito?
Se ci troviamo in una situazione di ambito civile, la richiesta di patrocinio gratuito dovrà essere compilata dal cliente che la richiede, meglio se viene assistito da un avvocato che avrà cura di fornire anche i moduli da compilare. Dal momento che si tratta di un’autocertificazione comporta la totale responsabilità di ciò che ha dichiarato il cliente e vista la possibilità di conseguenze penali anche gravi, è sempre meglio farsi affiancare da un professionista.
La richiesta verrà poi presentata al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati che sarà anche il luogo dove che ospiterà il procedimento. L’avvocato dovrà essere iscritto in un’apposita lista che elenca tutti i difensori disponibili ad esercitare con patrocinio gratuito.
Se invece si tratta di una causa penale, la documentazione dovrà essere presentata presso l’ufficio del magistrato che si occupa del caso.
Per concludere è importante fare un’ultima distinzione tra l’avvocato d’ufficio e colui che accetta di difendere il suo assistito con il patrocinio gratuito. Le due figure sono ben distinte in quanto nel primo caso si tratta di una figura che esiste solo in ambito penale ed è d’ufficio dal momento che viene nominato dall’autorità e deve essere pagato dal cliente. L’avvocato che è disposto al patrocinio gratuito, sia in ambito civile che penale, viene scelto direttamente dall’assistito e, come abbiamo già visto, sarà lo Stato a pagare la sua parcella. Ovviamente esistono casi in cui le due figure coincidono, come nel caso in cui un imputato ha già un difensore d’ufficio ma riceve la possibilità di richiedere il patrocinio gratuito.